Italia

MONS. MAMBERTI ALL’ONU, «STATO DI DIRITTO SI FONDA SU DIGNITÀ UMANA»

Oggi, «nonostante l’apparente Stato di diritto, la volontà dei potenti prevale su quella dei più deboli: bambini, non nati, portatori di handicap, poveri o, come verificatosi nella crisi finanziaria, quelli privati dell’informazione corretta nel momento giusto». Lo ha detto il 24 settembre a New York, nel suo intervento ad una riunione sullo stato di diritto alla 67.ma Sessione ordinaria dell’Assemblea generale dell’Onu, l’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati e capo delegazione della Santa Sede. «Al contrario – ha precisato il diplomatico vaticano, dopo un’analisi della Universal Declaration of Human Rights e della United Nations Charter – il valore trascendente della dignità umana offre allo stato di diritto un fondamento certo perché corrisponde alla verità sull’uomo in quanto creato da Dio; al tempo stesso consente allo stato di diritto di perseguire il suo vero scopo, che è la promozione del bene comune». «Queste conclusioni – parola di mons. Mamberti – si fondano sulla premessa irrinunciabile che il diritto alla vita di ogni essere umano – in tutti gli stadi del suo sviluppo biologico, dal concepimento alla morte naturale – venga considerato e protetto come valore assoluto e inalienabile, anteriore all’esistenza di ogni stato, di ogni formazione sociale e indipendente da qualsiasi riconoscimento ufficiale».

Soffermandosi quindi sul principio di «indivisibilità» dei diritti umani, mons. Mamberti ha chiarito: «Tutti gli altri diritti umani fondamentali sono con evidenza collegati alla dignità umana come norma basilare, e così allo stato di diritto». Tra questi «il diritto ad avere un padre e una madre, a formare una famiglia, a crescere ed essere educato in una famiglia naturale» così come «il diritto dei genitori ad educare i propri figli, il diritto al lavoro, alla giusta ridistribuzione della ricchezza, il diritto alla cultura, alla libertà di pensiero e di coscienza». Tra questi diritti, ha affermato l’esponente vaticano, «merita particolare menzione la libertà religiosa». «Garantire questa libertà – ha concluso – è un cardine irrinunciabile dello stato di diritto per i credenti come per i non credenti». (Sir)