Papa Giovanni, questo sconosciuto

Caro DirettoreIl telegiornale della Rai ha trasmesso le interviste fatte ad alcuni ragazzi, appena usciti dalla scuola, che avevano affrontato e svolto il tema dell’esame di maturità; al termine il giornalista ha concluso dicendo che il tema su Papa Giovanni XIII non è stato svolto perché i ragazzi non sono a conoscenza di questo argomento. Mi chiedo allora come mai? perchè la conoscenza della nostra storia passa anche per l’ambito della Chiesa e ciò che essa ha fatto in Europa, ma forse i professori tale parte di storia non la spiegano per mancanza di tempo.Forse, però, potrebbe essere un argomento dell’insegnante di religione, ed i ragazzi ne potrebbero potuto trarre profitto, invece di fare l’ora del nulla, ignorando così passi importanti della nostra storia.Mirella Piergiannimirella.piergianni@virgilio.it Mon mons. Loris Capovilla, già segretario di Giovanni XXIII, dico anch’io che «qualunque traccia che tocca l’uomo e la religione fa piacere». Però dobbiamo anche riconoscere che, così come era formulato, quel tema risultava oggettivamente difficile e anche un po’ tendenzioso. Ecco il testo integrale: «Secondo un giudizio storico largamente condiviso, con il Papa Giovanni XXIII la Chiesa si lascia alle spalle le fasi più aspre della contrapposizione alla modernità, quali, ad esempio, le pronunzie del “Sillabo” e la scomunica del modernismo. Si avvia al tempo stesso un lungo travaglio, culminato nel Concilio Vaticano II, teso al dialogo ecumenico con i “lontani” e i “separati” e al confronto con un mondo aperto a moderne prospettive politiche. Illustra questa importante fase della storia della Chiesa ed il ruolo che essa ha avuto nel contesto italiano ed internazionale».Più che un tema per maturandi sembra piuttosto una tesina universitaria per la quale occorre una conoscenza non «scolastica» (mi si perdoni il termine) del modernismo, del «Sillabo», del Concilio e del cammino ecumenico. Ma, come ha scritto anche «L’Osservatore Romano», la traccia è «discutibile» anche per altri aspetti. In essa «si fa riferimento a Papa Giovanni XXIII e al Concilio per esprimere un confutabile giudizio su un complesso periodo della storia della Chiesa». In realtà, come osserva lo stesso mons. Capovilla, «la successione apostolica è come una collana, di cui ogni Papa è una perla che non può essere sfilata, altrimenti si rompe. Papa Roncalli era un grande conservatore che guardava fiduciosamente al domani, ma era il frutto di ciò che è stata la Chiesa prima di lui… È stato Leone XIII il primo Papa ad aprire gli archivi vaticani agli storici. E si deve a Pio X l’inizio della riforma liturgica. Mentre fu Benedetto XV a intraprendere la nuova azione pastorale».